I Graffiti
La mappa |
La mappa |
Tavola 1 |
Pugnale, cacciatore e animale |
Anello |
....... |
Tavola 2 |
...... |
Pugnale, testa di bue e rete |
Aratro |
Freccia |
Tavola 3 |
Testa di bue, campo e aratro |
Tavola 4 |
Bue con aratro |
Aratro |
Guerriero |
Bovino |
Bovino |
Bovino |
Arma |
Gruppo di graffiti |
Gruppo di graffiti |
Il Cristo |
Aratro, bue, pastore e recinto |
Recinto |
Gruppo di graffiti |
Gruppo di bovini |
Guerriero |
I graffiti
Mentre in Liguria si diffondeva la metallurgia del rame e del bronzo, all'estremità occidentale della regione, in alcune valli interne delle Alpi Marittime ora in territorio francese, un vero e proprio santuario veniva consacrato a cielo aperto: il monte Bego nella Valle delle Meraviglie. Decine di migliaia di incisioni sui massi levigati dai ghiacciai segnano i percorsi di transumanza verso i pascoli di alta quota, ricchi di acque e di foraggio. Popoli di pastori e agricoltori hanno raffigurato gli oggetti della loro vita quotidiana e i simboli dei loro riti e della loro mitologia: armi, buoi, aratri, scene di caccia, scene di preghiera. Ma il Monte Bego è anche la montagna di Clarence Bicknell, lo studioso naturalista inglese che per primo all'inizio del secolo ha tentato una classificazione e uno studio dei graffiti e di Carlo Conti che dal 1927 al 1942 ha dedicato buona parte della sua vita a proseguire questa impresa. (da Alpi Marittime I - CAI - Montagna/Montaldo/Salesi)
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